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Immagine del redattoreDott. Carmine Casale

PAZIENZA



L'etimologia della parola pazienza ci riconduce al latino pati = sopportare, soffrire, tollerare ed al greco πάσχειν (paskein) = provare, ricevere un'impressione, una sensazione (sia positiva, sia negativa), sopportare, soffrire.

Chi è paziente sopporta un dolore!

Evita di lasciarsi travolgere dal dolore che prova, sopportando e accettando la situazione di difficoltà.

Accettare un evento sfavorevole è un cibo amaro.

Accettare non significa rassegnarsi agli eventi.

L’accettazione è un atto volitivo: espressione di riflessione e ponderazione degli eventi.

L’accettare ciò che non ci piace: costa.

“Ho lo stomaco sotto sopra, una rabbia” quante volte abbiamo sentito queste frasi o le abbiamo detto.

“Ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce… Fu antica miseria o un torto subito

a fare del ragazzo un feroce bandito, ma al proprio destino nessuno gli sfugge, cercavi giustizia ma trovasti la Legge.” De Gregori.

In preda ad un torto si può reagire, ma è sempre corretto farlo?

In preda alla rabbia per il proprio dolore si può agire: non come uomo o donna, ma come espressione di sola rabbia.

In Psicosintesi si afferma che la nostra emozione e frustrazione: hanno “preso” il nostro campo di coscienza facendoci agire.

Alcuni anni fa mi capito di assistere a questa scena.

Ero sul balcone della mia camera.

La camera affacciava su strada, un uomo in macchina cercava parcheggio, un po’ distratto dal guardare sulla destra e sulla sinistra della strada, supero un posto libero, una volta visto si fermo e fece retromarcia per poi potere parcheggiare.

Mentre faceva retromarcia, un altro automobilista visto, il posto libero con molta velocità parcheggio, proprio dove l’altro automobilista voleva parcheggiare.

Sottratto il posto tanto cercato, l’automobilista iniziò a inveire.

A breve i due automobilisti passarono alle reciproche minacce e quasi ai fatti.

Pochi metri in là c’era un parcheggio libero, dove era possibile parcheggiare.

La rabbia non è un demone.

Ciò che offusca il quadro degli eventi può condurci a scelte errate.

Anche il nostro pensiero può farci scherzi.

La pazienza è trovare spazio in se, atto di volontà, espressione di sé, sapere sentire e gestire emozioni e pensieri che il dolore o la ferita ci suscitano, non consentendo loro di impossessarsi di noi.

Quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza, mi ha dato il frutto della felicità. Kahlil Gibran

Carmine Casale

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